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Domenica, 20 Giugno 2004 16:55

Introduzione

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INTRODUZIONE


Il nostro sito si arricchisce di una nuova rubrica a cura di Don Lorenzo Dattrino, professore di storia e di letteratura cristiana antica (*). Vogliamo offrire un servizio religioso - culturale per far conoscere al vasto pubblico (non certo agli specialisti!) la vita delle comunità cristiane nei primi secoli dall'impatto del Kerigma cristiano, nato in contesto semitico, con il mondo greco romano fino agli inizi del Primo Medio Evo.

La rubrica ha come titolo: "I Padri, perché?" e vuole essere un breve corso, a carattere informativo, di Patrologia, la scienza che studia la vita, le opere e la dottrina degli scrittori dell'antichità cristiana, detti appunto Padri in quanto "genitori"di tanti "figli", noi tutti.

Per "antichità cristiana" si intendono, approssimativamente, i primi otto secoli della Chiesa dall'epoca apostolica a Carlo Magno. Per praticità si usa dividere la patrologia in greca e latina; in effetti, data l'unità della Chiesa primitiva, tale differenziazione non è sempre possibile (ad esempio nei primi due secoli tutti gli scrittori cristiani sia greci che latini scrissero in greco). Non potendo determinare con precisione l’antichità, limiteremo il nostro studio al periodo che va fino alla morte di S. Giovanni Damasceno per quanto riguarda la sezione greca († c. 750 ) e a S. Gregorio Magno per quella latina ( papa dal 590 al 604).

I Padri, perché?

I Padri, testimoni qualificati della Tradizione, ci hanno trasmesso i loro scritti. Gli studi storici, filosofici, teologici risulterebbero incompleti senza l'apporto del pensiero patristico. Tutti i più grandi pensatori, dall'Umanesimo ai giorni nostri hanno letto e leggono le opere dei Padri : lo si riscontra scorrendo le loro opere.

Nell'attuale clima post-conciliare di dialogo ecumenico, tutte le confessioni cristiane tengono in grande stima l'insegnamento dei Padri.

Sono convinto che lo studio delle opere dei Padri potrebbe condurre la cristianità ad una maggiore conoscenza dell'insegnamento di Cristo e contribuire, di riflesso, alla promozione dell'unità delle Chiese.

La storia dei Padri è la storia della Chiesa non ancora lacerata dalle divisioni anche se vive, al suo interno, delle contraddizioni. Nonostante la sua presenza numericamente irrilevante, la Chiesa prende i primi contatti con il mondo ellenistico e affronta il paganesimo, le eresie, gli scismi. La patrologia è la storia delle scelte e delle risposte degli uomini, storia che si ripete puntualmente oggi nella Chiesa e in ognuno di noi. La storia si apre al mistero e il mistero diventa storia. La cultura diventa luogo di tutto l'uomo e per tutti gli uomini. L'interesse scientifico perde la tentazione intellettualistica e recupera un'autentica carica esistenziale.

Col nome di Padri da principio si indicarono i capi delle varie Chiese, i vescovi, che tutelavano ad un tempo l'autorità disciplinare e quella dottrinale. Più tardi si occuparono quasi esclusivamente della lotta contro dottrine eretiche. Il nome "Padri" venne così ad indicare quasi tutti i difensori della fede, indipendentemente dalla dignità vescovile. Le note distintive dei Padri sono le seguenti: ortodossia della dottrina, santità della vita, approvazione della Chiesa, antichità. La patrologia però suole estendere la sua trattazione anche agli "scrittori ecclesiastici", cioè a quegli autori che furono nel seno della Chiesa e scrissero utili opere teologiche, ma per mancanza di ortodossia o di santità non meritarono l'approvazione ecclesiastica: cosi Tertulliano, Origene, Eusebio di Cesarea ecc. In questa sede noi ci occuperemo dei più grandi e famosi scrittori e faremo solo brevi cenni per i minori.

Le opere dei Nostri sono state scritte in lingua latina, greca, siriana, armena, copta. Le ultime tre sono numerose e a volte importanti, ma sono superate di gran lunga da quelle latine e greche, lingue in cui scrissero i più autorevoli autori. Noi li studieremo nel loro contesto storico - culturale secondo un criterio cronologico e geografico.

Seguendo una prassi consolidata, per praticità, divideremo la patrologia (oggetto del nostro studio) nei seguenti tre periodi:


1. Le origini della letteratura cristiana (I - III sec.);

2. Il periodo cosiddetto "aureo" della letteratura patristica (dal 300 al 430, morte di S. Agostino);

3. Gli ultimi secoli (430-850).

Le origini: attualmente è il periodo che desta i maggiori interessi. Questi scrittori che vissero a contatto con gli apostoli o con i loro diretti successori, sono importantissimi come testimoni delle dottrine tradizionali sulla Trinità, l'Incarnazione, la fondazione, costituzione e disciplina della Chiesa primitiva. I Padri Apostolici sono dunque estremamente importanti e così pure gli scrittori del II secolo. Quelli del III sono ormai lontani dall'età apostolica: tuttavia i loro tentativi per la sistemazione della dottrina sono assai degni di nota e fanno di loro i precursori dei grandi Dottori del IV secolo e del Concilio di Nicea (325).

Secondo periodo ( 300 - 430 ): si estende da S. Atanasio alla morte di S. Agostino. In esso apparvero le più fulgide menti della storia della Chiesa e vi si disputarono le grandi controversie teologiche sulla Trinità e la grazia.

Terzo periodo ( 430- 850): ingiustamente chiamato il periodo della decadenza. Si divide in due sezioni:

1° sezione: le grandi controversie cristologiche: si estende dal Concilio di Efeso (431) al II Concilio di Costantinopoli (553). Le discussioni incominciarono con l'apollinarismo, dottrina di Apollinare di Laodicea (315 - 391) il quale escuteva dall'essere del Cristo l'anima razionale, e continuarono con il semi-pelagianesimo (controversia sulla grazia di Dio ed il libero arbitrio dell'uomo).

Gli scrittori di questo periodo costituiscono un legame tra il mondo vecchio che decade ed il medio evo che comincia.

2° sezione: comprende le opere di quelli scrittori che evangelizzarono le popolazioni cosiddette barbare: S. Gregorio Magno in Italia, S. Gregorio di Tours in Gallia, S. Isidoro di Siviglia in Spagna, il "venerabile" Beda in Inghilterra. Più numerosi però furono gli scrittori d'oriente, la cui opera al servizio della Chiesa (contro il monoteismo) fu di vastissima portata.

(*) Docente di Patrologia presso la Pontificia Università Lateranense.

Letto 2081 volte Ultima modifica il Sabato, 26 Giugno 2004 11:32

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