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Giovedì, 21 Febbraio 2008 20:13

Quanto spende l'Unione? Il budget cambia struttura

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Quanti soldi spende l’Ue? E dove indirizza i fondi, provenienti per la gran parte dalle casse degli stati membri (in ragione della ricchezza nazionale) e per il rimanente da risorse proprie? Due anni fa erano state definite le Prospettive finanziarie 2007-2013, che costituiscono, in sostanza, la programmazione finanziaria pluriennale dell’Unione allargata; ogni anno, poi, viene definito un budget d’esercizio, la cui bozza iniziale spetta alla Commissione, che lascia la decisione finale alle “contrattazioni fra le due autorità di bilancio, ossia Parlamento e Consiglio.

Rispetto al passato, il bilancio2008 lascia intravedere una novità significativa «il budget proposto - ha spiegato Daha Grybauskaité, commissaria incaricata della programmazione finanziaria - rappresenta un tornante storico per la Ue le spese legate a sviluppo e occupazione costituiscono la voce principale del bilancio comunitario» e, per la prima volta in cinquant’anni, «supereranno quelle per agricoltura e risorse naturali». Insomma, un bilancio più moderno per un’Europa che guarda avanti (grattacapi politico-istituzionali a parte!).

Il peso delle singole voci
A maggio ha preso avvio l’iter budgetario che nei prossimi mesi coinvolgerà il Consiglio (dove sono rappresentati i governi degli stati membri) e il Parlamento, per concludersi .- salvo sorprese - a dicembre. La commissione lituana ha sottolineato con enfasi alcune novità nella struttura dei conti Ue e, di conseguenza, delle politiche comunitarie, «a conferma del fatto che l’esecutivo intende ricentrare il budget sulle sfide globali che si pongono dinanzi all’Europa». Secondo il documento contabile, gli impegni di spesa per il 2008 sono stabiliti in 129,2 miliardi di euro (1,03% del prodotto interno lordo Ue). Le spese per crescita sostenibile, impiego e coesione fra le regioni, necessarie anche per dar corso alla Strategia di Lisbona, si attestano attorno a 57 miliardi (44,2% del bilancio), contro i 55 miliardi per agricoltura, allevamento e attività per la tutela del patrimonio naturale (43,6%).

Le cifre attestano che, in realtà, le uscite previste per il settore primario rimangono ferme fra quest’anno e il prossimo, mentre crescono in percentuale gli stanziamenti per formazione permanente (+9%), ricerca (+ 11%), reti transfrontaliere ed energia (14%). Lievitano inoltre le spese per la gestione dei flussi migratori (390 milioni euro in più nel 2008, cifra ancora lontana dalle reali necessità) e per rafforzare le “azioni esterne” (+6,9 miliardi); ma le voci “cittadinanza, libertà e sicurezza” e “ruolo mondiale dell’Ue” non vanno oltre (rispettivamente) l’1 e il 5,4% del totale. Le spese amministrative e per il personale sono al 5,7%.

Tra le voci finanziate dal bilancio appaiono (per fare qualche esempio) il fondo sociale europeo (formazione e risorse umane); i fondi per lo sviluppo regionale; le infrastrutture viarie e le reti di collegamento; il programma Erasmus per gli studenti le sperimentazioni scientifiche, la formazione e mobilità dei ricercatori; la promozione della cultura e dei media; la tutela della biodiversità; la protezione dei consumatori e la salute dei cittadini; il sostegno alle piccole e medie imprese; gli aiuti umanitari verso i paesi poveri che, per quanto modesti rispetto al bilancio totale, restano pur sempre i più elevati al mondo.

La Commissione ha ribadito, attraverso la Grybauskaité, l’impegno, assunto nel dicembre 2005 al termine della maratona per le Prospettive finanziarie, verso una «revisione complessiva del bilancio, che ricalibri il peso assegnato alle singole voci». Ora si attendono i fatti.

di Gianni Borsa inviato agenzia Sir a Bruxelles
Italia Caritas/Luglio-Agosto 2007

Letto 1871 volte Ultima modifica il Giovedì, 27 Marzo 2008 19:48

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