Formazione Religiosa

Teologia (242)

Salvezza in Cristo e vita cristianadi Pietro RossanoL’EVENTO CRISTIANOLa storia prima di Gesù Cristo18. Annunciando che Gesù Cristo era il salvatore degli uomini, gli Apostoli erano consapevoli di svelare al mondo un disegno di Dio già annunziato e preparato nel passato, il quale trovava ora il suo culmine in Gesù Cristo. Essi attingevano tale conoscenza dalla Bibbia, che avevano imparato a interpretare alla scuola di Gesù e poi sotto l’illuminazione dello Spirito Santo.
La domanda di Gesù ai discepoli in cammino “verso i villaggi di Cesarea di Filippo”, “chi dice la gente che io sia?” (Mc 8,27), torna ancora una volta alla mente di quanti continuano ad interrogarsi sull’ultima identità del “grande profeta” (Lc 7,16) che ha sconvolto la storia di Israele e delle genti.
La Redazione presenta questo studio-riflessione del teologo Josè Maria Vigil come contributo alla informazione teologica in una prospettiva di ricerca.Credere come Gesù. Verso una rielaborazione dei dogmi cristologici di José Maria Vigil Vedere Il nucleo del problema Il cristianesimo dice che il suo fondatore, Gesù d Nazareth, è Dio stesso, la seconda persona della santissima Trinità, che si è incarnata nell’Umanità per darle a conoscere la verità e portarle la salvezza. Se questo è vero, la religione cristiana è l’unica religione fondata da Dio stesso in persona, e pertanto è la religione assoluta e indiscutibilmente superiore a cui tutta l’Umanità…
Claude Geffré è unteologo francese, docente emerito di teologia fondamentale dell'Institute Catholique di Parigi.
Perché una teologia pluralista in Asia di Tissa Balasuriya (...) Cristologia esclusivista La teologia tradizionale cristiana su Gesù Cristo può essere chiamata cristologia esclusivista, poiché limita la salvezza ai cristiani, considerandola possibile soltanto per mezzo di Gesù Cristo, il necessario, unico e universale salvatore di tutta l'umanità. Una teologia esclusivista normalmente afferma che le altre religioni, per quanto possano presentare alcuni elementi di verità, non mostrano “la verità", né mostrano una verità capace di condurre alla salvezza i propri seguaci. Per varie ragioni, questa cristologia esclusivista non è una teologia accettabile per la grande popolazione asiatica, che presenta molti e…
Il dualismo tra corpo e anima, peccato del cristianesimo di Wanda Deifelt Il parlare di Dio, o teologia, avviene a partire dall'esperienza. La teologia femminista ha da molto tempo posto l'accento sul fatto che possiamo parlare della divinità solo a partire dall'esperienza, così come questa si relaziona alla condizione umana e alla sua finitezza, ai suoi aneliti e alle sue speranze (...). Il XX secolo ha presentato nuove sfide e possibilità a questo parlare di Dio che, in gran misura, differisce dalla descrizione tradizionale di ciò che significa fare teologia. La sfida - venuta specialmente dalle teologie della liberazione, nera,…
Anche Ninive è la città in cui Dio prende dimoradi Pierangelo Sequeri Per trovarsi nel punto d’incontro fra il cristianesimo e la città, bisogna anzitutto sentirsi concittadini, nella città dell’’uomo. Si tratta di sentire lo spazio e il tempo del mondo come spazio e tempo nostro, a pieno titolo. Un cristiano non è un sopravvissuto, nel mondo che cambia (sempre cambia il mondo), in transito da un mondo che era il suo e ora non lo è più. Al quale vorrebbe ritornare, ma non può. Sembra banale. Invece è uno dei nodi dell’inconscio ecclesiastico più difficili da elaborare. Bisogna anzitutto…
I volti di GesùPrima parte di Bruno Secondin     I - Chiarimenti Dobbiamo chiarire fin dall’inizio che bisogna evitare di percorrere la storia allo scopo di individuare quali siano le spiritualità criostocentriche, per distinguerle da quelle che non lo sono. Non c’è dubbio che non vi può essere una spiritualità cristiana allo stesso tempo anche «cristocentrica», se il Cristo non occupa cioè il centro. Per quanto teocentrica essa sia, per essere autenticamente cristiana, dovrà essere un’esperienza di discepolato (= sequela) dietro a lui in maniera radicale. Qualunque teocentrismo dovrà essere ancorato al Dio di Gesù Cristo. Il nostro discorso…
Salvezza in Cristo e vita cristianadi Pietro RossanoL’EVENTO CRISTIANOI discepoli di Gesù 12. Mentre viveva in singolare intimità di preghiera e di colloquio con Dio suo Padre, Gesù manifestò sempre una profonda solidarietà verso gli uomini. Ebbe rapporti di benevolenza e di salvezza con tutti, uomini e donne, giusti e peccatori, poveri e ricchi, connazionali e stranieri; se dimostrò preferenze, queste furono per i sofferenti, i disperati, gli umili. Ebbe per la persona umana un rispetto quale nessuno mai prima aveva manifestato; una grande e sana libertà regnò sempre attorno a lui. 13. La folla si assiepava sui suoi passi…
Salvezza e guarigione. Una prospettiva teologica africanadi Mary Getui Salvezza e guarigione sono in relazione l'una con l'altra, in quanto ciascuna di esse, ed entrambe, implicano una restaurazione laddove c'è stata rottura, un ritorno alla totalità, al benessere, alla salute e alla pienezza della vita. Una prospettiva cristiana africana della salvezza e della guarigione deve prendere in considerazione la comprensione cristiana e il suo coinvolgimento in materia, così come la comprensione autoctona africana. I due sistemi dì credenze hanno molto in comune riguardo a ciò che la salvezza e la guarigione implicano, agli ostacoli sulla strada della loro realizzazione e…
I martiri: interpellanza per la chiesa di Jon Sobrino 1. Introduzione - il bisogno di interpellanza alla chiesa odierna I martiri, presi nel loro insieme come martiri gesuanici, che vivono e muoiono come Gesù, e come popoli crocifissi, che vivono e muoiono come il servo di Jahweh (1), offrono alla chiesa luce e salvezza, come è stato già detto in precedenti articoli. In questo contributo vogliamo insistere sul fatto che essi sono pure interpellanza, cosa che è buona e necessaria. Paragonata a quella che è sorta dal Vaticano Il, la chiesa universale vive un processo di involuzione. Certamente ci sono…
La teologia delle religioni vista dall’America Latinadi José Comblin Fin dall'inizio è necessario dire che non si intende qui offrire una teologia a partire dall'America Latina come se fosse un punto di vista particolare, uno tra i tanti, come se fossero tutti equivalenti e accettabili. Quello che è accaduto nella teologia latinoamericana negli ultimi decenni non è un fenomeno locale. Non è nata una teologia particolare, una teologia circostanziale, locale, parziale. Così la vedono in Europa e in questo si sbagliano totalmente. Gli europei credono di situarsi in un punto di vista universale, credono di rappresentare l'universalità e di poter…

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