Vita nello Spirito

Maestri Contemporanei (119)

Mercoledì, 29 Agosto 2007 02:30

La vita e la morte (Giovanni Vannucci)

La vita e la mortedi Giovanni Vannucci Il brano evangelico di Mt 16, 21-27 continua quello della confessione di Pietro; nel tentativo di comprenderlo, è necessario che riprendiamo alcuni vocaboli chiave di tutto l’episodio. Gesù domanda ai discepoli: «Cosa dite che sia il Figlio dell’Uomo?». «Figlio dell’Uomo» è la traduzione letterale dell’espressione ebraica ben-Adam. Per la nostra mentalità il termine figlio designa il frutto naturale di una coppia; nella mentalità ebraica esso è, piuttosto, il portatore di un destino, di un mandato affidato al capostipite di una famiglia. Così, per esempio, i figli d’Israele sono i depositari e i continuatori…
Mercoledì, 18 Luglio 2007 00:21

La religione del Figlio (Giovanni Vannucci)

La religione del Figliodi Giovanni Vannucci Due simboli nella narrazione di Mt 14, 22-33 ci indicano che si tratta di un evento rivelatore: il monte ove Cristo passa la notte in preghiera, il mare sconvolto sulla cui superfìcie cammina impavido e sereno. La montagna come luogo di incontro del cielo con la terra si trova in tutte le tradizioni religiose. In India troviamo il monte Meru, la cima più alta della terra, il centro di tutto l’universo; nell’Iran il monte Alborj, considerato il centro del mondo attorno al quale si muovono il sole e i pianeti; in Cina la montagna…
Il sogno di Dom Helder:il grande giubileo della giustiziadi Marcelo Barros Se dovessi presentarmi direi che io sono uno della "periferia del villaggio globale", anzi della periferia della periferia. Vengo, infatti da una regione-che-non-conta di un Paese, il Brasile, il cui governo, perfettamente ligio alle direttive del Centro, ha già deciso chi deve vivere e arricchirsi e chi deve morire. Faccio parte di una comunità che si sforza di testimoniare e di annunciare che la vita può essere vissuta, pur tra le inevitabili contraddizioni, sotto il segno dell'alleanza, nella custodia e dedizione reciproca dei fratelli e delle sorelle. Come figura…
Non temete chi uccide il corpodi Giovanni VannucciLa parola di Cristo scende nei profondi recessi dell’anima umana, e vi compie la trasformazione dell’uomo, la carne riceve la parola e la parola fa fiorire la carne. Ogni cellula della carne vibra di nuova vita, appare l’uomo nuovo e in lui tutto è annuncio. I due momenti sono essenziali: ascoltare nel silenzio, nell’oscurità del proprio essere la parola; quando nell’uomo tutto si dischiude alla vita della parola allora, e solo allora, può annunciare all’aperto quello che nell’oscura trasformazione del suo essere è stato compiuto dalla parola. Ogni discepolo è chiamato a vivere…
Venerdì, 25 Maggio 2007 01:54

L’infinita coscienza (Giovanni Vannucci)

L’infinita coscienzadi Giovanni Vannucci In un’ora di grande intimità con i discepoli. Gesù domandò loro: «Cosa dice la gente che io sia?». Ed essi risposero: «Per qualcuno tu sei Giovanni il Battista, per altri Elia, per altri ancora un antico profeta tornato nella vita». «Ma voi chi dite che io sia?». Pietro prese la parola e disse: «II Cristo di Dio». Gesù proibì loro di dirlo ad alcuno. Quindi disse chi era lui stesso e chi sarebbero stati i suoi seguaci: «II Figlio dell’Uomo deve soffrire, venir riprovato, essere ucciso e risorgere il terzo giorno». Dopo aver descritto la sua…
Lunedì, 23 Aprile 2007 22:04

Il volto divino dell'altro (Marcelo Barros)

Il volto divino dell'altrodi Marcelo BarrosAnno C 28 gennaio 2007 IV Domenica del Tempo Ordinario Ger 1,4-5.17-19 Sal 70 1Cor 12,31-13,13 Lc 4,21-30Un buon modo di accogliere spiritualmente questa parola del Vangelo, oggi, è immaginare che, proprio come coloro che ascoltarono Gesù, anche noi abbiamo difficoltà a comprendere e ad accogliere la sua proposta. Partire da questo presupposto ci evita di cadere nella presunzione di sentirci migliori e ci fa vivere più urgentemente l'urgenza di convertirci. I testi di oggi ci parlano del carattere sovversivo e trasformatore della profezia. Geremia è stato chiamato fin dall'utero materno per piantare ed estirpare,…
Pasqua di Resurrezione: Le due Chiese di Giovanni Vannucci   Leggiamo attentamente la pagina del Vangelo di questa domenica della Risurrezione (Gv 20, 1-9). Maria di Magdala andò di buon mattino al sepolcro, trovò la pietra tombale ribaltata e la tomba vuota. Costernata corse da Simon Pietro e da Giovanni dicendo: «Hanno portato via il Signore dal sepolcro!». I due discepoli di corsa andarono al sepolcro. Giovanni arrivò per primo, ma non vi entrò; Pietro, giunto dopo, entrò e vide le bende e il sudario deposti per terra. Allora entrò anche Giovanni e vide e credette. Perché questa constatazione è…
Mercoledì, 07 Febbraio 2007 02:09

Águas de Oxalà (Marcelo Barros)

Águas de Oxalàdi Marcelo BarrosE’ il nome di una festa, celebrata dai fedeli del Candomblé brasiliano, che si rifà a un antico mito di origine africana, secondo cui la giustizia divina libera la bontà provvidenziale del Creatore, per farla cadere sul mondo come acqua benefica. Una lezione che tutti dovremmo apprendere, per non continuare ad avvelenare questo prezioso elemento, il cui uso è un diritto umano universale.In Brasile, il mese di settembre termina e quello di ottobre inizia con un ciclo di feste legate alla religione del Candomblé di Bahia. Quest’anno, il caso ha voluto che, proprio a metà di…
Mercoledì, 07 Febbraio 2007 01:54

Gli emarginati (Giovanni Vannucci)

Gli emarginatidi Giovanni Vannucci Per essere cristiani è necessario liberarsi dal complesso di colpa che da millenni grava sulla coscienza umana. Non la paura ma la Carità, non il rimorso ma l’Amore devono guidarci nella nostra vita. Chi vive non pensando a se stesso, non ha tempo per pensare ai propri peccati. E ancor meno si occuperà delle altrui colpe. Il penoso aspetto del bigottismo cattolico scomparirà il giorno in cui la parola di Gesù; «Non giudicate» verrà presa in tutto il suo valore e rigorosamente applicata. La morale comunitaria, per l’astensione di ogni giudizio sull’altrui condotta, acquisterà una nuova…
Martedì, 09 Gennaio 2007 02:00

Alia mondo eblas (Marcelo Barros)

Alia mondo eblasdi Marcelo Barros Significa “un altro mondo è possibile” in esperanto. Questa lingua ausiliaria internazionale si presenta come un fattore che può facilitare una comunicazione meno “mercantilizzata” e come fondamento di uguaglianza tra i popoli Nel giugno scorso si è ricordato il 30° anniversario del massacro di Soweto. Nel 1976 studenti neri della nota township di Johannesburg scesero nelle strade per protestare contro l’apartheid. Quella manifestazione di migliaia di giovani fu dispersa dalle forze dell’ordine, intervenute con tale brutalità da causare uno dei più sanguinosi massacri di civili del secolo scorso. Quel dramma e quella vergogna del Sudafrica…
Martedì, 09 Gennaio 2007 01:52

Le cose del Padre (Giovanni Vannucci)

Le cose del Padre di Giovanni Vannucci Quando pronunciamo la parola «Padre» riferendola al divino, il nostro cuore si riempie di tenerezza, di amore filiale e fiducioso. Dobbiamo chiederci se questa stessa parola avesse, sulle labbra di Gesù, lo stesso significato prevalentemente emotivo che ha per noi.
“Questa terra ha un padrone”di Marcelo Barros Fu il grido di battaglia di Sepé Tiaraja, leader della resistenza guaranì contro l’imperialismo portoghese. Oggi è ripetuto dalle comunità indios latino-americane che lottano per la propria terra e scorgono in “São Sepè” un modello cui ispirarsi. Per le comunità cristiane e per i gruppi popolari del Brasile, il mese di febbraio 2006 segna il 250° anniversario del martirio di Sepé Tiaraja, un cacicco guaranì che, nel secolo 18°, guidò il popolo indio nella difesa delle proprie terre ancestrali e nella lotta di resistenza contro il Portogallo e la Spagna. Nella realtà attuale…

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