Vita nello Spirito

Spiritualità della Vita Religiosa (188)

Che significa amare secondo il vangelo? Per Gesù nessuno ama di più di quando dà la vita propria per gli amici. Amare non è un sentimento, né una benevolenza o beneficenza, ma è qualcosa di più: un dare totale che suppone un ricevere totale.
Martedì, 01 Febbraio 2011 21:51

Un ritorno all'essenziale (Antonio Dall'Osto)

Nonostante la crisi, non dobbiamo abbiamo paura del futuro perché ci sappiamo, ogni volta più, nelle mani di Dio, e questo nonostante l'ambiente secolarizzato del mondo che ci circonda. La vita religiosa è viva, perché lo Spirito continua a colmarla di vita. Padre Abella e l'attuale momento storico della Vita Consacrata.
San Benedetto molto chiaramente domanda a chi entra in monastero di essere capace di cercare Dio e vivere con i fratelli; richiede quindi al postulante la capacità di relazione. "Si osservi soprattutto se egli cerca veramente Dio, se si dedica con amore all'Opera di Dio, all'obbedienza e se sa accettare le umiliazioni" (RB 58,7).
Vivere quest'anno all'insegna del messaggio paolino è, per noi monaci e monache, occasione preziosa per riaccostarci al testo della nostra Regola, interrogando san Benedetto circa la sua sintonia con il grande san Paolo che è, per lui, l'Apostolo per antonomasia.
La coerenza interna dell'opera sembra avere più consistenza se si appoggia ad una corrispondenza verbale e strutturale, dunque su una corrispondenza che si basa sul vocabolario. Nel nostro caso si tratta di una sola parola: laetitia, parola che in entrambi i sermoni, ha un peso.
Parlare di spiritualità non è parlare di una parte della vita, ma di tutta la vita. È riferirsi ad una qualità che lo Spirito imprime in noi. È trattare anche dell’azione sotto l’impulso dello Spirito Santo. Il riferimento primario della spiritualità cristiana è Gesù, la conversione a lui e la sua sequela.
Il rinnovamento degli studi cistercensi nelle recenti decadi ha collocato l'abate di Stella tra le figure centrali della spiritualità monastica del XII secolo. Malgrado il risorgere di un interesse a proposito di Isacco come autore alcune nubi sono sospese su Isacco come uomo.
San Benedetto articola il ritmo temporale seguendo la grande arcata dell'anno liturgico "aula temporis" come è stato definito, nel quale la Chiesa si lascia condurre e istruire dallo Spirito, e il cui fondamento irradiante è la Pasqua di Cristo.
La mia angolatura si pone nella prospettiva della spiritualità, intesa come fede incarnata e vissuta. Considero quindi l’accidia come un male che interferisce, blocca e fa deviare.., dalla ricerca e dall’incontro con Dio.
La dimensione costitutiva della spiritualità biblica traspare da tutte le pagine della Regola Benedettina, in quanto essenziale e determinante nella relazione con Dio, secondo il Padre del Monachesimo occidentale così come per i suoi predecessori orientali.
L'Eucaristia costituisce la fonte e il culmine della Scuola dell'amore cristiano e monastico. Non è possibile per noi amare come Cristo ci ha amati, se non ci alimentiamo a questa sorgente divina... Non c'è Eucaristia senza amore e non c'è amore senza Eucaristia.
Come possiamo rendere visibile e concreta la nostra scelta di vita luminosa, vigilante in attesa del giorno non macchiato dalle oscurità della notte? Penso che la forma migliore consista nella santa attività del contemplativo.

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