Per lui la Chiesa abbaziale simboleggia il cammino spirituale del monaco.
La facciata asimmetrica, gli ricorda lo stato della sua anima che ha perso l'equilibrio tra immagine e somiglianza di Dio...
L'ecclesiologia che il Colin aveva scelto per connaturalità e istinto interiore era un'altra: quella della Chiesa nascente, della Chiesa apostolica, della Chiesa della Pentecoste radunata attorno a Maria, madre di Gesù e testimone silenziosa.
Nel Vangelo di Marco, dopo che Gesù ha annunciato per la seconda volta la sua morte e risurrezione, e dopo aver invitato i suoi discepoli ad esercitare un servizio umile e caritatevole verso tutti vincendo il male ad ogni costo,
Gesù non ci presenta dei santi come modelli di vita, ma Dio stesso, al quale i santi si sono configurati. Santo è chi si impegna a divenire come lui.
La vita religiosa in A.L. sta riscoprendo nella vita quotidiana l'incontro con Gesù Cristo, come sua ragion d'essere. Un incontro che alimenta quello con i fratelli. La mistica e la profezia sono oggi le due chiavi del suo dinamismo di rinnovamento, animato dalla speranza.
Evangelizzazione innanzitutto, con stile apostolico, come San Paolo la vorrebbe, e quando è possibile realizza ciò rifiutando gli onorari per i servizi prestati.
In un monastero l'organizzazione del tempo, degli spazi, il ritmo di vita e il modo di vivere sono pensati nel loro rapporto con la preghiera.
Una madre che veglia di notte il suo bimbo ammalato o il canto monastico dell'ufficio notturno possono entrambi farci crescere nell'intimità con Dio che è Sorgente e Mistero.
Si tengano lontani dallo spirito del mondo, siano cioè spogli di ogni cupidigia delle cose terrene e di ogni considerazione di sé; si sforzino di rinnegare completamente se stessi in tutto, non cercando le cose loro ma unicamente quelle di Cristo e di Maria; considerandosi come stranieri e pellegrini sulla terra...