Formazione Religiosa

Il secondo comandamento, "Non nominare il nome di Dio invano", ci mette dinanzi al paradosso di un Dio che invece bisogna evocare/invocare. Paradosso che chiede di essere interpretato e sciolto con molta accortezza e leggerezza.
Dio mi appare tanto ovvio che, mentre si sono dissipate nella mia vita tante vecchie credenze, anche religiose, qualcuno potrebbe domandarmi: ma che è Dio per te? La domanda è maliziosa...
Domenica, 26 Aprile 2015 21:29

Pasqua, festa del corpo

Festa del corpo; ma col Risorto e nella certezza di una fede che non tradisce l’uomo. Celebrazione da compiersi con lo sguardo al futuro e nella comunione con gli altri – i più poveri, soprattutto.
Sabato, 18 Aprile 2015 10:48

Il kamikaze un martire? (Mario Bizzotto)

Nel kamikaze la vita si autodistrugge e con la vita se ne va ogni speranza. Quando poi questa scompare, non resta che la mera soddisfazione della vendetta, l'amaro sapore dell'odio. Non si dica che Dio assicura felicità e compensi nell'altra vita a chi uccide. Chi alza la mano contro il suo simile è come Caino.
L’articolo in questione prende in esame la personalissima teodicea proposta dal celebre gesuita-paleontologo, che trae origine dalla visione spinoziana del mondo e arriva all’assoluzione di Dio con formula piena.
E Dio disse: «La terra produca germogli, erbe che producono seme e alberi da frutto, che facciano sulla terra frutto con il seme, ciascuno secondo la sua specie». E così avvenne: la terra produsse germogli, erbe che producono seme, ciascuna secondo la propria specie e alberi che fanno ciascuno frutto con il seme, secondo la propria specie. Dio vide che era cosa buona”.
Mentre lo stato sovrano può imporre ragionevoli limiti all’immigrazione, il bene comune non è servito quando i diritti umani fondamentali dell’individuo sono violati. Nell’attuale situazione del mondo, in cui la povertà globale e la persecuzione sono in crescita, il presupposto è che le persone devono migrare per mantenere e proteggere sé stesse, e le nazioni che sono in grado di riceverle lo devono fare, nei limiti del possibile.
La scienza attuale guarda con favore alla visione di una trasformazione radicale della spiritualità umana, tale da rendere non necessaria la "figura storica" assunta dalla spiritualità nelle religioni originate nel cosiddetto tempo assiale.
La teologia è chiamata a rivisitare in chiave "moderna" il problema di Dio, di Gesù Cristo e della Chiesa. Nella teologia si parla oggi di "rivoluzione" intesa come riaffermazione di un "nuovo" concetto di Dio. Oggi si va verso un cristianesimo "post-teista". Il cristianesimo ha "tradito" Gesù? Verso una nuova lettura della "teologia delle religioni".
Pur manifestando chiaramente la preferenza per l'inumazione, nell'attuale contesto culturale non è più la cremazione che suscita perplessità nella comunità cristiana, ma due prassi susseguenti: la dispersione delle ceneri o la loro conservazione in luoghi diversi dal cimitero.
Mercoledì, 25 Febbraio 2015 09:42

Il vero e il bello (Cettina Militello)

Rilettura del decalogo: l'ottavo comandamento. Che cos'è la bellezza? Perché rapportarla alla verità? Nella Scrittura c'è un'eco gioiosa dell'esperienza del bello nel rapporto tra Dio e l'essere umano. L'uomo è fatto a immagine di Dio, la sua somiglianza è epifania della divina bellezza.
Particolari circostanze storiche hanno condotto all'atrofizzazione dei gesti corporali nella liturgia. Gesti che, semplificando molto la problematica, possiamo dire che hanno finito per riprendersi una rivincita nell'ambito della pietà popolare.

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