Vita nello Spirito

Visualizza articoli per tag: Mistica, santo, santità

Antichità cristiana…
fino al medioevo
di Franco Gioannetti

Nel Nuovo Testamento Gesù ha un atteggiamento di intimità con il Padre. È con lui in atteggiamento di dialogo sia da solo che nel tempio, che nella sinagoga. Non lo teme, è con lui al Tabor, all’orto degli ulivi, al Calvario.

Per noi costituisce l’esempio di intimità con il Padre.

Egli è “immagine del Dio invisibile” (Col 1 /15), è “splendore della gloria” del Padre (Ebrei 1 /3), egli è l’unica via di accesso al Padre (Gv 14 / 2).

In lui si contempla il volto divino (2Cor 4 / 6) Gesù, la sua umanità, l sua morte e resurrezione sono il fondamento della mistica cristiana.

Giovanni 6/56 e 15/4-16 invita a tendere all’unione con Cristo; Paolo dirà in Galati 2/20:

“Non sono più io che vivo ma Cristo che vive in me”.

La Patristica svilupperà la dottrina della divinizzazione, tenendo presente l’intuizione neoplatonica del Dio assoluto che può essere conosciuto nella contemplazione dove trovano un fondamento naturale per la mistica.

Saranno i Padri del deserto a rafforzare l’idea che la mistica sia il normale compimento di una vita di grazia.

S. Basilio Magno afferma che l’amore di Dio sorge spontaneo nel cuore dell’uomo.

L’amore di Dio, dice, è come un germe della natura stessa.

La mistica cristiana ha come fondamento Cristo morto e risorto e quindi la sua vita nell’uomo.

Dionigi Aeropagita tenta di descrivere lo sviluppo della coscienza mistica e la natura dell’unione dell’amore con Dio.

Pubblicato in Mistica
Venerdì, 20 Gennaio 2006 00:10

Approfondimenti (2) (Franco Gioannetti)

Approfondimenti (2)
di Franco Gioannetti



Ma che cosa è la dimensione mistica della vita spirituale?

La vita spirituale è quella realizzata nello Spirito del Risorto, è rapporto di comunione trinitaria con il Dio vivente incontrato definitivamente ed in pienezza mediante Gesù nel suo Spirito.

È questa l’accezione generale del termine “mistica”, che esprime la realtà della santità possibile ad ogni vita cristiana.

Un’altra accezione tecnica designa la mistica come le fasi alte, elitarie della vita cristiana. Si chiama allora mistico uno stato particolare di unione con Dio al quale si è elevati dalla grazia di una misteriosa elezione o scelta. Per “mistica” si intende anche il campo dei fenomeni sperimentati dal mistico nel loro svolgersi nella sua anima.

Alcuni considerano la vita mistica come un dono divino completamente gratuito, altri come il coronamento formale di un processo evolutivo della vita cristiana asceticamente educata.

In ogni caso la vita cristiana è vita mistica perchè è partecipazione alla vita divina nella quotidianità e molte sono le persone che vivono il senso della presenza di Dio nella loro giornata, senza per questo allontanarsi dai propri doveri temporali.

Dunque fondamentalmente si tratta di un forte e sereno senso delle presenza di Dio e di un agire della vita quotidiana rivolti sempre all’Ospite invisibile.

Ciò che caratterizza la mistica cristiana è l’amore personale, un atteggiamento che abbraccia l’altro, lasciandolo nello stesso tempo nella sua libertà, un atteggiamento che nella sua esperienza interiore va al di là di sè per aprirsi all’altro.

Se la mistica è soprattutto amore, risulta comprensibile perchè il “cuore” come profondo dell’essere e come organo dell’esperienza mistica svolga un ruolo così rilevante nel cristianesimo. Un teologo moderno della Chiesa Orientale descrive la tradizione mistica dell’encasmo così come viene coltivata sul monte Athos, come “spirito del cuore”:

L’attenzione si concentra sul cuore, come su una torre di guardia, dalla quale lo spirito controlla quei pensieri e sentimenti che cercano di introdursi nel cuore, il santuario della preghiera...

concentrato sul cuore, il pensiero raggiunge una unità totale, sostenuto com’è da una disposizione unitaria di grande intensità umana...”

Pubblicato in Mistica
Mercoledì, 16 Novembre 2005 01:19

Approfondimenti (1) (Franco Gioannetti)

Approfondimenti (1)
di Franco Gioannetti




Oggi, forse, la mistica si presenta come il territorio nel quale lo spazio speculativo del fatto religioso incontra la domanda sulla possibilità di vivere l’esperienza religiosa nella situazione di avanzato secolarismo caratteristico dell’attuale società occidentale.

Gli uomini e le donne della società secolarizzata, che vivono ancora sotto il segno di una razionalità formale, aggravata dalla omologazione e dall’anonimato, stanno sperimentando la rivincita dell’irrazionale e dell’individualismo, a riprova che neanche una cultura quasi due volte secolare, con la sua azione insistente e capillare, riesce a cancellare nell’uomo il senso magico delle cose e la funzione simbolica.

L’esperienza religiosa può essere combattuta ed esclusa dalla vita sociale, ma la religiosità latente nell’uomo riesce per sempre a trovare la maniera di esprimersi in molteplici credenze.

Teniamo quindi presente che, se la postmodernità assiste al ritorno del religioso e della domanda di senso, essa è anche il tempo che subisce il fascino di quelle realtà spirituali che esprimono il desiderio di creatività e di ritrovamento di sè al di là delle delusioni e dei fallimenti provocati dalla ragione.

Inoltre la postmodernità che ha conosciuto l’impressione dell’assenza di Dio, durante i vari eccidi del 1900, anela all’esperienza di un Dio non assente ma nascosto e dà credito alle forme di cui, ciascuna a suo modo, ricerca il contatto e la volontà misteriosa.

Sia alla chiusura del secolo scorso che all’inizio dell’attuale si è stati e si è consapevoli della presunzione di quanti hanno inteso proibire e cancellare l’esperienza religiosa, privando l’umanità della ricchezza più grande. Ed è così che è stato ricostruito lo spazio della fede dove è possibile l’opzione religiosa, che, sola, ci consente di sperare che il carnefice non abbia l’ultima parola sulla vittima innocente.

Occorre oggi distinguere tra un ateismo che nega la possibilità stessa che Dio esiste, mentalità non scomparsa ma non più dominante, ed un ateismo che nega il Dio della Rivelazione, del monoteismo, delle religioni positive. Nel nostro tempo si diffonde questa seconda figura di ateismo collegata ad una minore credibilità della Chiesa.

L’uomo contemporaneo si interroga su se stesso, intuisce se stesso come essere che ha bisogno dell’Essere Assoluto, avverte la sua finitezza oggettiva.

Ma c’è un’altra tendenza, in una parte dei nostri contemporanei, in base alla quale il soggetto si ritira nella sfera privata, sostiene l’autonomia soggettiva ed è fortemente critica verso le forme istituzionalizzate di religione.

Ma... le società contemporanee, caratterizzate da un’ampia e prevalente indifferenza religiosa, sono in ogni caso attraversate da correnti di inquietudine che danno luogo ad un proliferare di credenze periferiche. Per cui, forse, è più corretto parlare di socializzazione dell’istituzione religiosa che di secolarizzazione dell’uomo moderno.


Pubblicato in Mistica
Venerdì, 08 Luglio 2005 20:59

Apertura al trascendente (Franco Gioannetti)

Apertura al trascendente
di Franco Gioannetti


 

L’esperienza religiosa ha coinvolto l’uomo fin dai tempi più remoti, assumendo varie caratteristiche.


Brahamanesimo: Già dal 2000 a.C. si ritrovano credenze e riti "vedici". Una religiosità, quella vedica, fondata su pratiche ascetiche tendenti ad ottenere la liberazione attraverso vari cammini, tra cui quelli della grazia e dell’amore. Dio è pronto ad aiutare l’anima e la grazia è uno stato divino di luce e di pace.

Una elevata riflessione religiosa del VII secolo d. C. così si esprime:

"Tu sei per me, o Signore, padre e madre
Tu sei per me l’amato
Tu mi doni vita e gioia
O Perla, o Ricchezza, Tu sei il mio tutto"
.


Buddismo: nasce alla fine del VI secolo a.C.; pensa ad una successione di esistenze che si deve interrompere per avere la felicità.

Questa interruzione può avvenire:

  • con la comprensione perfetta del sé universale, in cui è il sé personale.
  • con una valida disciplina e con tecniche di liberazione. La liberazione dalle passioni conduce al nirvana.

Taoismo: l’uomo ha un’anima superiore, huen, ed una inferiore, p’o. La superiore sale al cielo dopo la morte, l’inferiore scende nella tomba con il corpo. All’origine di tutto c’è il TAO, energia vitale, che si manifesta in due modi complementari: uno viene dalla terra, l’altro dal cielo.

A questo occorre aggiungere i cinque elementi che nell’uomo corrispondono alle cinque viscere il cui equilibrio è fonte di salute fisica e salvezza morale. La santità è lo stato di equilibrio. L’anima pura non è separata dal principio supremo. Il santo è pieno del soffio vitale che coincide con il principio della vita.


Sciamanesimo: tutti i movimenti che raggruppano coloro che si sentono vicini alle forze della natura.

Individui particolarmente dotati, fanno da intermediari tra il mondo degli uomini ed il mondo degli spiriti e delle forze misteriose attraverso riti, trance, poteri inspiegabili. Per restaurare la relazione io-altro.


Occidente: deriva l’esperienza mistica dal mondo greco. Anassimandro, 546 a.C., trova il principio di tutte le cose nell’infinito, o aperion, e afferma l’unificazione di tutti gli esseri.

Platone, che parla di un mondo iperuraneo sulla scia degli orfici e dei pitagorici.


Pubblicato in Mistica
Venerdì, 08 Luglio 2005 20:45

Vedere Dio (Franco Gioannetti)

Vedere Dio
di Franco Gioannetti


Angelo Silesio in "Il pellegrino cherubico" scrive: "Tu dici che vedrai Dio e la luce: stolto, mai lo vedrai se non lo vedi già ora!".

Vedere Dio è accorgersi che c’è e comprendere che ognuno deve cercarlo dentro di sé.

La mistica, esperienza soprannaturale che si svolge nelle profondità dell’incontro uomo-Dio, è il tentativo di cogliere appunto l’esperienza che l’uomo ha fatto e fa di questa esperienza misteriosa ma anche luminosa.

La mistica è acquisire conoscenza di come i mistici sono stati capaci, perché aperti al divino, di vivere e di raccontare le meraviglie di Dio, di aprirsi all'intimità più profonda con il Dio che li ha creati.

Mistici ce ne sono stati, ce ne sono, ce ne saranno perché pensare misticamente è un bisogno insopprimibile della vita.

L’uomo è fatto ad immagine di Dio, perché allora non pensare che in ogni uomo vi sia capacità di provare qualcosa della presenza divina?

Questa immagine è tesa al raggiungimento della somiglianza con Lui.

Questa immagine, per noi cristiani, è un dono ricevuto con l’essere. La somiglianza si realizza sotto l’influsso dello Spirito Santo, in dipendenza dall’incarnazione redentrice.

Pubblicato in Mistica

C'è da chiedersi: quali persone possono significativamente abitare questa stagione del "ritorno del sacro"? La risposta pare scontata: i "pellegrini dell'Assoluto".

Pubblicato in Bailamme
Pagina 5 di 5

Search