Ecumene

Buddismo (34)

Lunedì, 20 Maggio 2013 22:42

Una parabola buddista

Le scimmie, visti gli arcieri, furono prese da terrore di morte e andarono dal Bodhisatta, dicendo: «Che cosa faremo?»...
Gesù e il Buddha sono figure per molti aspetti diversissime, ma che infondo hanno anche dei tratti in comune, sia nel percorso sia nell'insegnamento. Entrambi sono stati degli eretici per le culture di provenienza, perché grazie alla loro capacità di cogliere l'essenzialità dell’esperienza religiosa si sono posti oltre i legalismi e gli schematismi.
Evocare il filosofo buddista Nagarjuna potrebbe essere una sfida. Come parlare di un uomo di cui non si conoscono le date di nascita e di morte, a malapena il periodo in cui è vissuto?
Giovedì, 13 Ottobre 2011 21:52

Il Tesoro dei Cantici (Tilopa)

Questo testo venne composto da Tilopa e tramanda l'insegnamento finale del mistico buddista indiano. Fu tradotto in tibetano dal maestro indiano Vairocanaraksita.
Lunedì, 26 Settembre 2011 22:31

Il grande sigillo (Tilopa)

Tilopa (928-1009) fu un mistico indiano buddhista. Noto per essere stato colui che iniziò il maestro Naropa (956-1040) al significato di un insegnamento conosciuto come Mahamudra (Grande Sigillo) della verità inalterabile, che non può essere compresa ragionando.
Primo lama tibetano che si sia istallato in Francia, nel 1960, Dagpo Rimpotché dirige oggi un centro buddista nella regione di Parigi. Per avvicinarsi al nirvana e abbandonare il ciclo delle reincarnazioni, spiega, bisogna superare l'illusione dell'ego, grazie a una lunga pratica della meditazione.
Derivata insieme dal pensiero cinese e dalle tradizioni indiane, in particolare buddhiste, l'astrologia tibetana si basa sull'interpretazione della vita e delle forze che l'animano per guidare l'uomo sulla via della sua esistenza.
Buddha utilizza quelle parole, mārga (via), moksha (liberazione), duhkhá (sofferenza), e non altre a formare un'espressione che dice e definisce il suo messaggio: «Ciò di cui io parlo, quello che indico, è la via di liberazione dalla sofferenza».
Domenica, 02 Gennaio 2011 21:59

Buddhismo: una via "senza"

 Per venire al tema affidatomi, occorre una premessa che chiarisca alcuni punti radicati nella cultura occidentale. Il primo è che il buddhismo non esiste né in quanto religione univoca, tipizzata e simbolicamente determinata, né in quanto essenza religiosa esprimibile nel mondo della comunicazione fatta di parole scritte o orali.
Nell'arco di 2500 anni il buddhismo si è diffuso in tutte le culture dell'Asia e anche in Occidente. È stato lungo il cammino che ha portato dalla solitaria ricerca di perfezione dell'arhat al modello di salvezza universale del bodhisattva, illuminato dagli ideali della sapienza e della compassione, fino alle inquietanti verità iniziatiche dell'esoterismo tantrico e alla sofisticata, ironica sapienza dei paradossi Zen.
Tam tạng è la più antica collezione di testi canonici buddhisti  pervenutaci integralmente. Secondo la tradizione della scuola Theravāda il loro contenuto fu fissato in forma orale durante il primo concilio buddhista a Rājagaha subito dopo la morte del Buddha e furono messi per iscritto in Sri Lanka nel I secolo a.C.  da parte della comunità del monastero Mahāvihāra, anche se la edizione del Canone pāli di cui disponiamo oggi risale al V secolo d.C. (da Wikipedia)
Nella provincia di Henan, la regione più povera della Cina, il tempio di Shaolin attira un fiume continuo di pellegrini buddisti. Conosciuto in Occidente per la pratica delle arti marziali, in Asia è dotato di una fama ben diversa: forte di una storia di 1500 anni Shaolin è la culla dello zen.
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