In tutte le celebrazioni liturgiche i riti iniziali hanno proprio lo scopo di creare quell'ambiente umano su cui è possibile costruire l'assemblea cristiana, anzi la Chiesa, la famiglia di Dio.
In realtà, il pericolo è in noi. Dentro di noi. È il nostro modo di guardare il mondo e la realtà. Sono le paure che lasciamo prosperare in noi ed intorno a noi.
È giunto il tempo di fare spazio alta creatività dello Spirito che si dona informe diverse e disegna la realtà senza preoccuparsi di omologarla. Allora, perché non cogliere la figura inedita del poliedro come "segno dei tempi" per la Chiesa?
Quando ci rivolgiamo a Maria, non possiamo non cogliere infatti quei tratti misericordiosi che hanno segnato il suo cammino e interpellano il nostro.
La speranza non abita più qui. Ha abbandonato le nostre contrade, ormai colme di individualismo e di egoismi.
La teoria della soddisfazione di Anselmo d’Aosta è spesso considerata un po’ come la madre di tutti gli equivoci in materia di soteriologia cristiana, la causa principale, se non addirittura l’unica, di ogni errore e fraintendimento.
Al carattere intrinsecamente contraddittorio e scandaloso della croce-evento si aggiunge il linguaggio con cui la croce-simbolo, che vediamo esposta nelle chiese, nelle aule scolastiche, negli ospedali, ci parla. Un linguaggio tutt’altro che esplicito.
Non ci rendiamo conto di quanto questo modo di fare e di comprendere sia scandaloso per un cristiano...
Proponiamo qui non un trattato di teologia o riflessioni sulla spiritualità mariana, ma un insolito racconto letterario, di un autore russo di origini ebraiche...
Che cosa accade all'acqua quando la goccia cessa di esistere? Niente. La goccia cade nel mare, ma l'acqua tuttavia non scompare…