Riguardo all'autore stesso, Bernardo, come tutti i monaci del suo tempo, è molto riservato nel parlare di proprie esperienze spirituali. Anzi ricorre alla Sacra Scrittura per interpretarle.
In un monastero l'organizzazione del tempo, degli spazi, il ritmo di vita e il modo di vivere sono pensati nel loro rapporto con la preghiera.
Una madre che veglia di notte il suo bimbo ammalato o il canto monastico dell'ufficio notturno possono entrambi farci crescere nell'intimità con Dio che è Sorgente e Mistero.
I primi biografi di Bernardo ci raccontano alcuni eventi singolari che avrebbero influito nella sua devozione mariana: il sogno della vigilia di Natale, la sua miracolosa guarigione in seguito ad una apparizione della Madonna ed a una sua carezza materna.
Allora, grazie a te, grazie a questa lettera di trascinarci nella spirale infinita della rivelazione del mistero di Dio e del suo disegno di salvezza.
L'esperienza interiore della Parola di Dio è sorgente della Spiritualità cristiana. E' una Parola scritta e consegnata agli uomini come «compagno di viaggio ».
Sorprende non poco incontrare nell'epistolario paolino - così vigoroso, stringente nella trattazione teologica e così appassionato, inflessibile nelle arringhe contro le deviazioni morali - molteplici attestazioni del legame vitale, caldo e altamente affettivo che la predicazione del Vangelo, l'amore di Cristo crea tra l'Apostolo - il ministro della Parola di Dio - e le sue comunità.
Che significa amare secondo il vangelo? Per Gesù nessuno ama di più di quando dà la vita propria per gli amici. Amare non è un sentimento, né una benevolenza o beneficenza, ma è qualcosa di più: un dare totale che suppone un ricevere totale.
San Benedetto molto chiaramente domanda a chi entra in monastero di essere capace di cercare Dio e vivere con i fratelli; richiede quindi al postulante la capacità di relazione. "Si osservi soprattutto se egli cerca veramente Dio, se si dedica con amore all'Opera di Dio, all'obbedienza e se sa accettare le umiliazioni" (RB 58,7).